Il potere delle parole e delle immagini
foto di C.Bousquet
Sono un'insegnante di lingue che sviluppa
anche progetti basati sul racconto, la poesia e le immagini (foto, video,
disegni). Da alcune esperienze fatte con bambini ed adolescenti, mi sono
accorta di quanto sia importante selezionare sempre in maniera adeguata il
linguaggio (vedasi articolo: “Ecologia della parola: la poesia come pratica di
vita”) ed altresì, le immagini da offrire.
A tal proposito, molte trasmissioni
televisive non rappresentano un buon esempio da seguire. Troppo spesso infatti,
esse ci propongono modelli negativi di relazioni umane, non più basate sul
rispetto reciproco e sulla gentilezza, ma sull'arrivismo e sulla prevaricazione
del più forte. Generalmente quindi, i media non offrono una sana educazione
(non solo visiva) ai nostri figli e non collaborano alla realizzazione di
un'umanità migliore.
Purtroppo proprio
quella "scatola animata" esercita una grande influenza
"culturale", sui più giovani, ed in special modo sui più piccoli, i
quali, nudi davanti allo schermo (privi cioè di protezioni mentali ed emotive),
s’impregnano di quel “sapere”.
Frequentemente a
scuola, mentre ascolto gli scambi verbali dei miei alunni di 14-18 anni (spesso
volgari anche in presenza degli insegnanti) mi sembra di rivivere in classe la
trasmissione di “uomini e donne”. Infatti , anzicché esprimere con calma i
propri pareri, troppo spesso discutono in forma accesa, infuocandosi e usando, con
poca consapevolezza, espressioni sin troppo intense e colorite. Questi tipi di
scambi non denotano alcun interesse e rispetto per se stessi e per gli altri;
si tratta di conversazioni prive di vero ascolto, in cui la mente e la parola
non sono più a stretto contatto con il cuore, dando così vita a una forma di
squilibrio interiore.
Gli spot televisivi, i cartoni animati,
molti film di fatto invadono il nostro mondo immaginario, spesso influenzandolo
a tal punto da causare persino dipendenza.
Ciò significa che quel rapido susseguirsi di
immagini e parole, può sostituirsi alle nostre immagini interiori, a quelle
immagini cioè che tessono il filo sacro dell’esistenza. Questo magico filo, se
non tutelato, spesso rischia di spezzarsi, ostacolando la comprensione e la
scoperta del vero significato della nostra stessa vita.
E noi quanto di tutto questo "materiale invasivo
" selezioniamo giornalmente per i nostri figli, nipoti e ragazzi?
Perchè misurare e usare bene le parole e
perchè non sovraccaricare i bambini di immagini esterne eccessive lo spiega
bene la scrittrice A.Sepilli, nel suo libro “Poesia e magia”(p.52):
"Esprimere
parole equivale a suscitare immagini nella
fantasia anche senza
corrispondenza con una realtà
esteriore...
Le parole come il
sogno o la visione, quando
siano accompagnate da forte carica emozionale ,
possono
apparire forme
intensificate di realtà, o di una"soprarrealtà",
misteriosa,
esistente in un qualche modo o in
qualche
dove”.
Se le parole possono avere questo potere e,
insieme alle immagini, possono creare una “realtà altra” nel individuo, chi
controlla questa realtà?
Che forme prenderanno certe fantasie? Che
esseri simbolici diverranno certi personaggi nella mente del bambino?
Noi questo non possiamo saperlo, allora ecco
perchè tutelare i minori, selezionando accuratamente il materiale visivo e
sonoro da offrire loro.
Proponendolo come se fosse un pasto,
considerando che proprio di questo si tratta: di offrire ai più piccoli
nutrimento per l' immaginazione e per la loro esistenza; affinchè semplicemente
possano vivere più sereni e riescano ad avere delle radici solide su cui poggiare
il loro divenire.
"Ogni parola che proferiamo va scelta con cura, perchè il prossimo la udrà e ne sarà influenzato, nel bene o nel male"
Buddha[1]
Ed ancora Emily Dickinson scriveva:
"Una parola è
morta
quando è
pronunciata,
dicono alcuni.
Invece io dico
che inizia a vivere
Forlì, 2013
[2] Tratto da :
“L’incanto di un prato fiorito”
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